1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da una bellissima provincia siciliana: Siracusa, una ex-capitale della Magna Grecia. Fin dalla prima infanzia (periodo che non è lontanissimo dai tempi attuali) mi diletto a scrivere cose assurde sognando di essere annoverato tra i più grandi scrittori (forse sembra un capriccio da bambino viziato più che un'ambizione). Non è l'unico sogno che ho, ne ho tanti altri. Ciò che motiva i miei sogni è l'insieme di problemi e di esperienze che mi sono ritrovato ad affrontare. La mia vita è sempre stata difficile a causa della mia povertà e dei conflitti interiori e interpersonali che affliggono troppo spesso tutti coloro che mi stanno intorno. Sono molto sensibile e anche molto emotivo, sebbene nella fase adolescenziale la mia emotività sia stata sostituita da un tormento tanto invisibile quanto dannoso, forse per vergogna e mancanza di autostima.
Un nuovo e giovanissimo autore si affaccia nel panorama narrativo: Alex Giuffrida. Classe 1997, Alex e i suoi diciassette anni frequentano l’Istituto Tecnico Commerciale “A. Rizza” di Siracusa, sua città natale, e dalle difficoltà che da sempre accompagnano la sua esistenza, Alex si difende con la narrativa. Come un film protettivo capace di eliminare ciò che produce dolore, la scrittura rappresenta forse per questo giovanissimo scrittore un mezzo tramite cui esorcizzare la paura. Sostenuto dalla casa editrice BookSprint Edizioni - che ne ha curato la pubblicazione sia in formato cartaceo sia digitale – il giovane Alex offre ai lettori il suo mondo narrativo, racchiuso nel testo dal titolo “La bolla di Sadland”.